sabato 4 maggio 2013

Rubano il portagioie ma in realtà e' un'urna con le ceneri del defunto

 Pensavano fosse un portagioie. E così lo hanno preso,  assieme al resto del bottino arraffato nella casa presa di mira in via Gaudenzi. Invece nella cassettina c'erano le ceneri del "caro estinto". Valore zero per i ladri. Un colpo al cuore per la donna derubata, dolore e rabbia senza misura. Le lacrime dopo ore sono state ricacciate indietro: l'urna è stata abbandonata dai "soliti ignoti" di fianco alla chiesa di San Donnino e recuperata dalla polizia.
Il particolare cofanetto di cui i ladri si sono liberati, scegliendo non a caso il posto in cui lasciarlo, è stato trovato vicino al luogo di culto da un abitante del quartiere, ieri sera. "Non è un fedele che viene a messa - racconta don Vittorio Zanata, il parroco - ma ha suonato da me, per dirmi che aveva trovato l'urna. Era stata forzata, aperta. Chi l'ha rubata pensava di trovarci dentro ori e preziosi, chissà cosa. Invece c'erano i poveri resti di una persona. C'era anche la targhetta con il nome. Ho chiamato io la polizia, il minimo che potevo fare".
Poi, sceso in strada, il sacerdote ha impartito una benedizione alle ceneri e mormorato un resquiescat in pace. Gli agenti delle Volanti, spediti lì dalla centrale operativa, hanno preso in consegna l'anomalo bottino e messo a verbale le dichiarazioni dell'uomo che ha trovato l'urna. Un rapido controllo delle denunce di furto raccolte in giornata, incrociate con i dati del defunto, ha consentito di risalire alla donna derubata del "caro estinto", "contattata con tatto
e cautela - garantisce la questura - appena completate le formalità di rito".
"Tutto è finito bene. Ma secondo me - dice ancora don Vittorio - una casa non è il posto più adatto dove tenere le ceneri di un defunto".

fratto da fattomatto.net