domenica 5 maggio 2013

ASSURDO: Sei un ragazzo down? Niente cittadinanza Italiana

Ottenere la cittadinanza italiana. Per i ragazzi nati in Italia da cittadini stranieri diventare Italiani può essere un percorso ad ostacoli. Se però si è affetti da sindrome di Down la naturalizzazione rischia di diventare impossibile. La legge italiana, infatti, prevede che i minori di origine straniera nati in Italia possano fare richiesta di cittadinanza al compimento del 18° anno di età, ed entro il compimento del 19°, a condizione che siano in grado di dimostrare di aver vissuto ininterrottamente sul territorio italiano. Una cittadina albanese, madre di un ragazzo down, ha chiesto attraverso il sito stranieri in Italia se suo figlio può diventare cittadino italiano. «Posso presentare io per lui la domanda al Comune di residenza?».
INCAPACE DI INTENDERE E VOLERE
La risposta, purtroppo, è no. «Nei casi in cui il ragazzo non abbia "la piena consapevolezza" per una grave patologia - rispondono dal sito -, la legge esclude questa facoltà (diventare cittadino italiano presentando una domanda al Comune dove risiede entro i 19 anni). Infatti, l’incapacità legata ad un qualsiasi tipo di patologia mentale che limita la capacità di intendere e di volere fa sì che lo straniero non sia idoneo ad accedere alla cittadinanza poiché non può essere considerato capace di manifestare autonomamente la propria volontà e desiderio di diventare cittadino italiano». Non c'è nulla da fare, quindi. La domanda non può essere presentata da uno dei genitori e il nuovo maggiorenne è costretto a rimanere nella condizione di cittadino straniero, nel paese dove è nato e cresciuto.
STRANIERO IN PATRIA
«Attraverso il giuramento che viene reso davanti all’ufficiale dello Stato nei confronti della Repubblica – si legge ancora sul sito stranieri in Italia -, nell'ultima fase della procedura di riconoscimento della cittadinanza, il richiedente si impegna ad osservare la Costituzione e le leggi dello Stato, a conoscere i doveri e i diritti in queste previste. Il diritto alla cittadinanza rientra, infatti, tra i diritti personalissimi della persona, per cui l’intenzione di acquisirla o rinunciarci può essere espressa soltanto dal diretto interessato e nessuno per lui, nemmeno un procuratore legale, potrà prestare giuramento a suo nome o dichiarare tale volontà per conto del richiedente». E cosa succederà quando, con il passare degli anni, i genitori verranno a mancare? La persona down si troverà da solo e in più verrà considerato straniero. E quindi, con molta probabilità, senza i diritti assicurati dai servizi sociali ai cittadini italiani.
Una legge che, forse sarebbe il caso di modificare..... e spero al piu' presto possibile..
tratto da ridere è salute